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Ben-essere donna oggi

 

“È letteralmente impossibile essere una donna. […] Dobbiamo essere sempre straordinarie, ma in qualche modo, lo facciamo sempre in modo sbagliato. Devi essere magra, ma non troppo. E non si può mai dire di voler essere magri. Devi dire che vuoi essere sana, ma allo stesso tempo devi essere magra. […] Devi essere un capo, ma non puoi essere cattiva. […] Devi amare l’essere madre, ma non parlare dei tuoi figli per tutto il dannatissimo tempo. Devi essere una donna in carriera, ma anche preoccuparti sempre degli altri. […] Non devi mai invecchiare, mai essere maleducata, mai metterti in mostra, mai essere egoista, mai cadere, mai fallire, mai mostrare paura, mai uscire dalle righe.”

America Ferrera, tratto dal film “Barbie”

 

Essere donna oggi significa lavorare giorno dopo giorno per cercare di restare in equilibrio sul sottile filo che unisce tutti i tasselli della vita: essere figlia, mamma, compagna, moglie, sorella, lavoratrice, casalinga, amica… una tutto fare. Rispetto al passato, nel quale il ruolo della donna aveva confini ben delineati ed era molto circoscritto, oggi è in continua evoluzione. Una donna, ad esempio, oggi può scegliere: scegliere di non avere figli, di puntare sulla carriera lavorativa, può studiare e prendere una laurea, anche in età più avanzata.
Non dimentichiamo che anche il ruolo dell’uomo sta cambiando, non è più solo quello che lavora tutto il giorno, ma può essere, ad esempio, un padre più presente, un compagno che si occupa anche della casa e della spesa. Essere donna ha quindi i suoi lati positivi e le sue potenzialità, essendo più emancipata può fare più cose, può essere più cose, ma è sempre una passeggiata?

America Ferrera con le sue parole ne sottolinea la fatica, soprattutto nel tentativo di trovare un equilibrio tra i diversi ruoli da interpretare, cercando di soddisfare le proprie e altrui aspettative, adempiendo ai vari doveri e farlo bene.
Magari senza l’aiuto di nessuno. Ecco allora che molte donne vivono in uno stato di performance continuo in cui devono dimostrare agli altri e a loro stesse di riuscire a fare tutto, ad incastrare alla perfezione, come se la vita fosse una partita a tetris in cui dobbiamo sempre salire di livello. Perché in fondo non è mai abbastanza, e quando lo è c’è sempre il giorno dopo. Così facendo, però, rischiamo di muoverci con il pilota automatico nel nostro quotidiano, come fosse la normalità, perdendo di vista chi siamo veramente, i nostri bisogni, desideri e passioni.

Ma tutto questo perché? Tra paradossi, contraddizioni e modelli che vengono dalla società contemporanea e/o dalla nostra storia personale, abbiamo imparato che a volte per poterci sentire amate, apprezzate, viste e riconosciute davvero è necessario corrispondere a determinati standard, apparire più che essere e mostrare sempre la versione migliore di sé. Ciò può portarci ad agire alla costante ricerca di approvazione e riconoscimento da parte degli altri per evitare di sentire sensi di colpa e ricevere giudizi negativi.

Essere donna oggi, dunque, può essere molto bello e gratificante, allo stesso tempo complicato e faticoso. E lo diciamo troppo poco, convinte forse che sentirsi in difficoltà sia sinonimo di debolezza, e che poterlo dire, poter chiedere aiuto, prendersi una pausa o dire di “NO” automaticamente significhi essere una cattiva madre, una cattiva figlia, una cattiva partner. La bellezza di essere donna non risiede nell’ansia di raggiungere ideali irraggiungibili, bensì nel potersi ascoltare, accettare e abbracciare la complessità della vita come un’opportunità per costruire una narrazione tutta nostra. La vera ricchezza della nostra esistenza emerge quando ci permettiamo di essere autentiche, di ammettere e accogliere le nostre fatiche, disattivando il pilota automatico per godere appieno delle gioie che la nostra vita ha da offrire.

 

Dott.ssa Lucia Aceti
Psicologa Clinica

Dott. Federico Maffezzoni
Psicologo Clinico

 

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